September 22, 2025
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Introducing a new INOSC member: Laboratorio Ginecologico Popolare

In the midst of the large public housing blocks of the Scalo-Malvasia area, in the Porto-Saragozza district of Bologna, the Popular Gynecological Clinic is born: a free and accessible space dedicated to sexual, reproductive, and gynecological health.

We are gynecologists, general doctors, nurses, midwives, pharmacists, psychologists, and sexologists. For years, we have been active in Laboratorio Salute Popolare, and in May 2023 we opened our first gynecological listening and support service within the self-managed social center Làbas, alongside the existing mental health and popular dental clinics.

In June 2025, we moved into a new space where we are now able to offer free gynecological visits to people who are excluded from basic healthcare services due to socio-economic or bureaucratic barriers. Or to those who have experienced obstetric-gynecological violence, making it difficult—or simply undesirable—to turn to traditional services.

We do not aim to replace the National Health System (SSN), nor to oppose public services where they function well. Our goal is to experiment with a different model of healthcare—one rooted in listening and self-determination. A model that places the individual at the center and takes into account the social determinants of health, often ignored by a healthcare system that is increasingly privatized, medicalized, and fragmented.

For us, care is born from relationships. That’s why we strive to create a safe, horizontal space where medical knowledge is shared and made available to the community. We provide information, refer people to existing local services, and promote prevention.

Between June and July, during our first four open sessions, we welcomed around 20 people. Each visit is always attended by at least two professionals, to ensure an integrated and multidisciplinary perspective.

We’ve noticed that the profile of those who access our services is changing: not only migrants or unhoused people, but also students and young workers in precarious conditions. Almost all of them share stories of judgmental, violent, or superficial treatment by healthcare professionals.

As healthcare workers, we want to offer our knowledge to the community and reclaim the political role of our professions. We oppose the logic of profit and the patriarchal culture that, under the Meloni government (since its beginning in 2022), has driven policies aimed at intentionally undermining sexual and reproductive rights.

We are witnessing cuts to family planning clinics and anti-violence centers, with funds being redirected to anti-choice and neo-Catholic organizations. Meanwhile, comprehensive sex and relationship education in schools is increasingly under attack, replaced by punitive rather than educational responses to gender-based violence. The growing climate of hate also targets LGBTQIA+ individuals, whose rights are being increasingly suppressed.

We are only at the beginning, but new paths are being paved—paths that go beyond mutual aid. Our gynecological popular clinic now joins the other spaces through which the Social clinics generate care: living spaces of resistance against a systemic and institutionalized assault on bodily autonomy and the right to choose. These spaces become beacons, shedding light on the growing threat of the progressive denial of the essential human right to free, accessible, and equitable healthcare.

These experiences can—and must—be replicated elsewhere. They need to multiply and cross-pollinate. Only by building networks and weaving together practices and visions can we generate a transformative and expansive force capable of radically reshaping healthcare services.

 

It is urgent. It is necessary.


In mezzo ai palazzoni popolari del quadrilatero Scalo-Malvasia, nel quartiere Porto-Saragozza di Bologna, nasce il Laboratorio Ginecologico Popolare: uno spazio gratuito e accessibile dedicato alla salute sessuale, riproduttiva e ginecologica.

Siamo ginecologhe, mediche, infermiere, ostetriche, farmaciste, psicologhe sessuologhe. Da anni siamo attive nel Laboratorio Salute Popolare, e a maggio 2023 abbiamo aperto un primo sportello di ascolto ginecologico all’interno del Municipio Sociale autogestito Làbas, in connessione con lo sportello psicologico e l’ambulatorio odontoiatrico popolare già presenti. 

A giugno 2025 ci siamo trasferite in un nuovo spazio dove oggi possiamo effettuare anche visite ginecologiche gratuite, rivolte a persone che rimangono escluse dai servizi base a causa di barriere socio-economiche e burocratiche. Oppure a chi ha vissuto esperienze di violenza ostetrica-ginecologica, che rendono difficile, o semplicemente non desiderabile, rivolgersi ai servizi tradizionali. Non intendiamo sostituirci al SSN, né opporci ai servizi pubblici funzionanti. Il nostro obiettivo è sperimentare un altro modello di salute, basato sull’ascolto e autodeterminazione. Una salute che metta al centro la persona e tenga conto dei determinanti sociali, spesso ignorati in un sistema sanitario sempre più privatizzato, medicalizzato e frammentato. Per noi la cura nasce dalla relazione, per questo cerchiamo di creare uno spazio sicuro, orizzontale, dove il sapere sanitario è condiviso e messo a disposizione della collettività. Forniamo informazioni, indirizziamo ai servizi già attivi sul territorio e promuoviamo la prevenzione. 

Tra giugno e luglio, nelle prime 4 aperture, abbiamo accolto circa 20 persone. Gli incontri avvengono sempre in presenza di almeno due professioniste, in modo da garantire uno sguardo integrato e multidisciplinare. Ci siamo rese conto che il volto di chi accede ai nostri sportelli sta cambiando: non solo persone migranti o senza fissa dimora, ma anche studentesse e giovani precarie. Quasi tutte raccontano esperienze giudicanti, violente o superficiali da parte del personale sanitario. Come operatrici sanitarie intendiamo mettere a disposizione della collettività il nostro sapere e riappropriarci del ruolo politico delle nostre professioni. Ci opponiamo alla logica del profitto e alla cultura patriarcale che, con il governo Meloni (fin dal suo insediamento nel 2022) ha portato l’instaurarsi di politiche volte a minare intenzionalmente i diritti sessuali e riproduttivi. Assistiamo a tagli ai consultori e centri antiviolenza, con dirottamento dei fondi verso associazioni anti scelta e neo cattoliche. Tutto questo mentre l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole viene sempre più ostacolata e i diritti delle persone lgbtqia+ repressi; e al loro crescono solo odio, violenza e risposte punitive, espressione di una logica repressiva e non rieducativa.

Siamo solo all’inizio, ma si stanno tracciando nuove strade oltre il mutualismo. Il nostro ambulatorio ginecologico va dunque a sommarsi agli altri spazi dove il LSP produce salute. Spazi vivi e di resistenza contro un attacco sistemico e istituzionalizzato al diritto di scelta. Spazi che diventano fari accesi sul pericolo di una negazione progressiva del diritto umano essenziale ad una salute gratuita, accessibile, equa. 

Queste esperienze possono -e devono- diventare riproducibili in altri territori, moltiplicarsi, contaminarsi. Solo facendo rete, intrecciando pratiche e visioni, possiamo generare una forza espansiva e di trasformazione radicale dei servizi sanitari.  

È urgente, necessario.

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